Lesioni da incidente stradale: valutazione dell’invalidità permanente

Lesioni da incidente stradale: valutazione dell'invalidità permanente

Prendiamo in esame un caso di plurime lesioni di natura traumatico –  contusiva occorse a una giovanissima vittima di incidente stradale che, all’epoca del sinistro, aveva solamente sei anni di età.

All’autovettura sulla quale viaggiava veniva improvvisamente tagliata la strada da un furgone, il conducente dell’auto era quindi costretto a effettuare un’improvvisa manovra di emergenza che portava il mezzo a impennare e a ribaltarsi più volte dopo aver colpito un’aiuola posta sul margine della strada. La piccola, seduta su uno dei sedili posteriori dell’autovettura, veniva quindi sbalzata all’esterno dell’abitacolo, atterrando sull’asfalto a una distanza di circa 25 metri dallo stesso, riportando gravi lesioni personali.

Tre anni dopo l’evento traumatico, siamo stati chiamati a effettuare una visita e un accertamento medico legale in ambito di RCA (responsabilità civile auto) relativo agli esiti riportati dalla paziente.

Come facilmente prevedibile, data la gravità e le modalità del sinistro, tutte le lesioni riportate nella documentazione medica sono state correlate causalmente all’incidente in parola: esse comprendevano diverse fratture alle vertebre cervicali, all’omero e alla clavicola destra, alla teca cranica,  al bacino, alla branca ileo e ischio-pubica. Sono state inoltre rilevate contusioni polmonari, pneumotorace bilaterale, lacerazioni al fegato, alla milza, contusioni dei surreni, ferite lacero-contusive in corrispondenza della parete vagino-vulvare e del perineo, queste ultime immediatamente suturate nel corso di un intervento chirurgico eseguito in urgenza.

Anche per le fratture a carico delle vertebre cervicali C5-C6 si è reso necessario, in un secondo momento, intervenire chirurgicamente, mentre riguardo alle lesioni alla clavicola ed all’omero sì è optato per soluzioni di tipo incruento (ingessatura e tutore reggi-braccio). Per le fratture riportate al bacino sono state effettuate periodiche visite specialistiche ortopediche di controllo ed esami strumentali.

Alle dimissioni dall’Unità Spinale fu posta diagnosi conclusiva di tetraplegia incompleta politraumatica. Nel corso del lungo ricovero ospedaliero, la paziente si è dovuta sottoporre a sedute fisioterapiche per il recupero della funzionalità degli arti e l’utilizzo della sedia a rotelle a causa dei gravi deficit della deambulazione.

Il nostro esame obiettivo ha evidenziato una profonda alterazione dello stato somato-psichico della bambina con intuibile difficoltà nell’apprendimento scolastico, anche a causa della lunga mancata frequenza del corso di studi, e nella socializzazione con i coetanei. Gli esiti menomativi sono stati valutati nella misura del 35% della totale invalidità biologica, con un lungo periodo di incapacità temporanea.

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